Iran si prepara a riprendere i colloqui sul programma nucleare mentre le tensioni con le nazioni europee si intensificano

Modificato da: Dmitry Drozd

Tehran, Iran – Il 19 agosto 2025, il Ministro degli Esteri iraniano ha annunciato la disponibilità di Teheran a riprendere il proprio programma nucleare e a impegnarsi in negoziati diplomatici. Questa dichiarazione giunge in un momento di crescente attrito con le nazioni europee, in particolare Francia, Regno Unito e Germania (il cosiddetto E3), che hanno sollecitato l'Iran a cessare le proprie attività nucleari, accusandolo di violare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e gli impegni presi con l'accordo nucleare del 2015, noto come Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA).

L'E3 ha formalmente avviato, il 28 agosto 2025, il meccanismo di "snapback" per ripristinare le sanzioni ONU contro l'Iran. Questo processo, che dura 30 giorni, mira a riattivare le sanzioni precedentemente sospese, qualora l'Iran venga ritenuto in "significativa inadempienza" dei propri obblighi. La mossa è stata motivata dalle continue violazioni da parte dell'Iran, tra cui l'arricchimento dell'uranio ben oltre i limiti stabiliti e la restrizione della cooperazione con l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA). Le nazioni europee hanno espresso la loro ferma convinzione nella necessità di garantire che l'Iran non cerchi mai di acquisire armi nucleari, sottolineando che l'accordo JCPOA del 2015, ratificato dalla risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza ONU, è stato un passo fondamentale per la non proliferazione.

La risposta dell'Iran non si è fatta attendere. Il Ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che Teheran è pronta a riprendere il programma nucleare e a impegnarsi in colloqui costruttivi, a condizione che le parti avversarie dimostrino buona fede e intraprendano azioni concrete verso il successo. Il Ministro degli Esteri iraniano ha inoltre evidenziato come le azioni di Teheran nel 2018, inclusa l'uscita dall'accordo nucleare e la cessazione degli obblighi verso gli Stati Uniti, fossero una diretta risposta al ritiro unilaterale di Washington dall'accordo e all'imposizione di sanzioni.

Qualsiasi tentativo di sospendere la risoluzione 2231 o di imporre nuove sanzioni verrebbe considerato una violazione, a cui l'Iran risponderebbe in modo "deciso e proporzionato". Il meccanismo di "snapback" scadrà il 18 ottobre 2025, data in cui le disposizioni della risoluzione 2231 cesseranno di avere effetto, a meno che non venga esteso. L'attivazione di questo meccanismo da parte dell'E3 prima di tale scadenza è vista come un tentativo di evitare che la risoluzione decada in un momento di crescente divario nella verifica del programma nucleare iraniano, soprattutto dopo gli attacchi coordinati israelo-statunitensi ai siti nucleari iraniani nel giugno 2025, a seguito dei quali Teheran ha sospeso la cooperazione con l'AIEA.

La Russia, che assumerà la presidenza a rotazione del Consiglio di Sicurezza ONU nell'ottobre 2025, ha proposto un'estensione della risoluzione 2231, cercando di evitare un'escalation della crisi. Tuttavia, l'E3 ha posto condizioni per un'eventuale proroga, tra cui la ripresa dei colloqui diretti con gli Stati Uniti, la piena cooperazione con l'AIEA e la trasparenza sullo stato delle scorte di uranio arricchito. La situazione rimane complessa, con le prossime settimane cruciali per determinare se la diplomazia prevarrà sulle tensioni crescenti, mentre il mondo osserva attentamente gli sviluppi nel percorso dell'Iran verso una potenziale ripresa del suo programma nucleare e i conseguenti impatti sulla stabilità regionale e internazionale.

Fonti

  • euronews

  • مهمترین رویدادهای جهان تا ظهر 25 اوت 2025

  • اخبار و رویدادهای مهم جهان در تاریخ 7 اوت

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