Gli Stati Uniti e la Cina hanno concordato di estendere la loro tregua commerciale di 90 giorni, posticipando l'aumento delle tariffe fino al 10 novembre 2025. Questa proroga, effettiva dal 12 agosto 2025, mantiene le tariffe al 30% sulle importazioni cinesi negli Stati Uniti e al 10% sulle esportazioni statunitensi verso la Cina. I negoziati in corso mirano a risolvere questioni complesse come il traffico di fentanyl, gli squilibri commerciali, la protezione della proprietà intellettuale e le politiche industriali cinesi percepite come sleali dagli Stati Uniti.
In un accordo senza precedenti, i giganti dei semiconduttori Nvidia e AMD hanno accettato di versare il 15% dei loro ricavi dalle vendite di specifici chip di intelligenza artificiale destinati alla Cina al governo degli Stati Uniti. Questa mossa è una condizione per ottenere le licenze di esportazione, bilanciando le preoccupazioni per la sicurezza nazionale con la competitività tecnologica. L'estensione della tregua è considerata cruciale per consentire a entrambe le parti di approfondire queste discussioni e trovare soluzioni a lungo termine per stabilizzare le relazioni commerciali bilaterali.
Parallelamente, gli sforzi per rivitalizzare il settore manifatturiero statunitense continuano, affrontando sfide come la carenza di manodopera qualificata e la necessità di investimenti nella formazione. Le tariffe, pur proteggendo le industrie nazionali, creano complessità per le piccole e medie imprese. L'estensione della tregua offre un sollievo temporaneo, riducendo l'incertezza sui costi e sulla disponibilità dei beni, ma le questioni economiche e strategiche fondamentali rimangono irrisolte, con l'esito dei negoziati che avrà ripercussioni significative sull'economia globale e sull'innovazione tecnologica.