Domenica 18 agosto 2025, due tragici eventi hanno colpito le regioni di Kharkiv in Ucraina e Ryazan in Russia. Un attacco con droni russi ha preso di mira un edificio residenziale a Kharkiv, provocando la morte di almeno cinque persone, tra cui una bambina di un anno e mezzo e un ragazzo di 15 anni. Altri 18 civili sono rimasti feriti nell'attacco, avvenuto intorno alle 05:00 ora locale. L'edificio di cinque piani è andato in fiamme a seguito dell'impatto. Oleh Sinegubov, capo dell'amministrazione regionale, ha denunciato che la Russia continua a uccidere deliberatamente civili, mentre l'ufficio del procuratore ucraino sta indagando sull'accaduto.
Parallelamente, un'esplosione di vasta portata ha scosso la regione di Ryazan, in Russia, presso la fabbrica di munizioni "Elastik". L'incidente, avvenuto venerdì 15 agosto 2025, ha causato la morte di 20 persone e il ferimento di altre 134, con 31 di queste ancora ricoverate in ospedale. Secondo i media locali, l'esplosione sarebbe stata causata dalla detonazione di una munizione all'interno di un'officina affittata alla società Guefest-M per la produzione di esplosivi. La fabbrica "Elastik", specializzata nella produzione di fibre sintetiche e munizioni, aveva già subito un grave incidente nel 2021, quando 17 persone persero la vita a seguito di un'esplosione in un'officina di proprietà della società di esplosivi "Rozryad", operante all'interno dello stesso stabilimento. Fonti locali indicano che la fabbrica stesse affrontando problemi economici.
L'attacco a Kharkiv si è verificato poche ore prima che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy si incontrasse a Washington con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e altri leader europei per discutere di sforzi diplomatici per la pace. Steve Witkoff, inviato speciale di Trump, aveva espresso speranza nel raggiungimento di un "consenso" con Zelenskyy per "rinegoziare con i russi per realizzare questo accordo di pace". Tuttavia, la gravità degli attacchi civili in Ucraina solleva interrogativi sulla reale volontà di fermare il conflitto, nonostante i tentativi diplomatici in corso. L'incidente nella fabbrica di Ryazan, invece, evidenzia i pericoli intrinseci legati alla produzione di materiali esplosivi, con indagini in corso per accertare le cause, ma con indicazioni preliminari che puntano a violazioni della sicurezza industriale, piuttosto che a un attacco esterno.