Una ricerca su larga scala pubblicata sulla rivista JAMA evidenzia che un intervento sullo stile di vita, caratterizzato da una maggiore struttura, sta migliorando significativamente le funzioni cognitive negli adulti più anziani a rischio di declino. Lo studio U.S. POINTER, che ha coinvolto oltre 2.000 partecipanti di età compresa tra 60 e 79 anni, ha confrontato un programma completo e guidato con un approccio autonomo.
I risultati, presentati all'Alzheimer's Association International Conference 2025, indicano che il gruppo che ha seguito l'intervento strutturato ha mostrato miglioramenti medi annuali più marcati nella funzione cognitiva globale rispetto al gruppo che ha seguito un percorso autonomo. Questo programma strutturato includeva attività fisica regolare (30-35 minuti di attività aerobica moderata-intensa quattro volte a settimana, più esercizi di forza e flessibilità due volte a settimana), l'adesione alla dieta MIND, un programma di allenamento cognitivo tre volte a settimana per 30 minuti, e un monitoraggio sanitario costante. I partecipanti hanno anche partecipato a 38 incontri di gruppo facilitati nel corso di due anni, ricevendo un supporto più intensivo e una maggiore responsabilità.
La dieta MIND, che unisce elementi delle diete mediterranea e DASH, è stata associata a un minor rischio di declino cognitivo, con studi che suggeriscono un miglioramento della memoria verbale, della memoria di lavoro e dell'attenzione. Parallelamente, l'attività fisica costante, in particolare quella aerobica, è stata collegata alla preservazione della mielina nel cervello, uno strato isolante che facilita la comunicazione tra i neuroni. L'allenamento cognitivo, come dimostrato dallo studio ACTIVE, può portare a miglioramenti nelle abilità cognitive, con benefici che possono persistere anche a lungo termine, mostrando un minor declino nelle attività strumentali della vita quotidiana.
Questi risultati sottolineano l'importanza di un approccio multidimensionale allo stile di vita per sostenere la salute del cervello e potenzialmente ritardare il declino cognitivo nelle popolazioni che invecchiano. L'impegno in un programma strutturato, con obiettivi chiari e supporto costante, sembra offrire un vantaggio significativo nel promuovere il benessere cognitivo.