L'uso di armi chimiche da parte della Russia in Ucraina: una violazione grave dei trattati internazionali

Modificato da: Dmitry Drozd

Il 4 luglio 2025, le agenzie di intelligence dei Paesi Bassi, della Germania e degli Stati Uniti hanno rivelato un preoccupante aumento nell'uso di armi chimiche da parte della Russia in Ucraina. Tra queste, l'impiego di cloropicrina, un gas tossico risalente alla Prima Guerra Mondiale, e agenti per il controllo delle rivolte come il gas CS. Questi atti rappresentano una grave violazione della Convenzione sulle Armi Chimiche, alla quale la Russia è firmataria.

Il Ministero della Difesa dei Paesi Bassi ha confermato, attraverso indagini indipendenti, l'uso sistematico di questi agenti chimici da parte delle forze russe. Secondo il Ministro della Difesa olandese, Ruben Brekelmans, l'intensificazione dell'uso di armi chimiche da parte della Russia è preoccupante e richiede una risposta internazionale più forte, inclusa l'imposizione di sanzioni più severe e l'isolamento della Russia da organismi internazionali come il Consiglio Esecutivo dell'OPCW.

Le autorità ucraine hanno documentato oltre 6.000 casi di utilizzo di armi chimiche da parte delle forze russe dall'inizio dell'invasione su larga scala nel 2022, con conseguenti numerosi feriti e decessi. La comunità internazionale sta monitorando attentamente la situazione, esortando la Russia a cessare l'uso di agenti chimici vietati e a rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale. Il Ministro della Difesa olandese ha sottolineato l'importanza di non permettere che l'uso di armi chimiche diventi una pratica accettata, poiché rappresenta una minaccia non solo per l'Ucraina, ma per l'intera Europa e il mondo.

Fonti

  • 2 News Nevada

Hai trovato un errore o un'inaccuratezza?

Esamineremo il tuo commento il prima possibile.