"Oggi possiamo scrutare Marte come mai prima d'ora," ha dichiarato uno scienziato della NASA, segnando l’inizio di una nuova epoca nell’esplorazione del Pianeta Rosso. Dal 2006, l’Orbiter per il Rilevamento di Marte (MRO) ha trasformato radicalmente la nostra comprensione della geologia marziana. Grazie a manovre innovative, tra cui rotazioni panoramiche di grande ampiezza, gli scienziati sono ora in grado di penetrare significativamente sotto la superficie del pianeta.
Queste tecniche all’avanguardia, descritte nel Planetary Science Journal, prevedono per l’MRO rotazioni ampie fino a 120 gradi. Lo strumento Radar Superficiale (SHARAD), fondamentale per l’esplorazione del sottosuolo, beneficia enormemente di questa innovazione: potenziando l’angolo di rotazione, è stato possibile incrementare la potenza del segnale radar, consentendo scansioni senza precedenti in profondità.
I risultati sono straordinari. Nella regione di Medusae Fossae, SHARAD ha individuato uno strato di basalto a 800 metri di profondità. Inoltre, nell’area degli Ultimi Scopuli, è stata rilevata una massa di ghiaccio profonda circa 1.500 metri. Queste scoperte rappresentano una chiave essenziale per ricostruire la storia geologica di Marte e per valutare le risorse idriche, aprendo nuove prospettive per future missioni e la ricerca di forme di vita.