L'Australia alle prese con gli sbalzi climatici; l'Alaska sperimenta giornate prolungate in mezzo ai cambiamenti artici

Modificato da: Olha Yos

L'Australia sta vivendo un paradosso climatico con gravi inondazioni nel Nuovo Galles del Sud (NSW) e condizioni di siccità nell'Australia Meridionale, Victoria Occidentale, Tasmania e Australia Occidentale. Nel NSW, il bacino del fiume Hunter ha subito inondazioni senza precedenti, con l'aeroporto di Taree che ha registrato 491 mm di pioggia in 72 ore, interessando fino a 10.000 proprietà e causando cinque morti. Gli esperti evidenziano la crescente influenza dei cambiamenti climatici sui modelli di precipitazione regionali, notando un aumento dell'intensità e della frequenza degli eventi meteorologici estremi. I cambiamenti climatici sconvolgono il ciclo dell'acqua, contribuendo a eventi meteorologici estremi. L'Australia si è riscaldata di 1,51°C dal 1910, con la maggior parte del riscaldamento avvenuto dal 1950. Un'atmosfera più calda porta a una maggiore evaporazione, intensificando le siccità, mentre trattiene anche più vapore acqueo, con conseguenti piogge più intense e inondazioni improvvise. La quantità di vapore acqueo nell'atmosfera ha raggiunto un valore record nel 2024, circa il 5% al di sopra della media 1991-2020. All'inizio di maggio 2025, Utqiaġvik, in Alaska, sta vivendo un periodo di luce diurna eccezionalmente lungo, con il Sole che rimane sopra l'orizzonte dal 10 maggio al 2 agosto, per un totale di 84 giorni. Nonostante il calendario indichi la primavera, il paesaggio conserva un aspetto invernale, con ghiaccio marino lungo la costa e neve che copre la terra. I venti hanno sollevato materiale dai letti dei fiumi, striandolo sulla neve. La tundra riceve circa 105 mm di precipitazioni annuali, per lo più in estate. La tundra artica intorno a Utqiaġvik si trasforma dalla primavera all'estate durante questo prolungato periodo di luce diurna. Il terreno presenta laghi termocarsici, formati perché solo la superficie del suolo si scongela in estate, impedendo la percolazione profonda della neve e del ghiaccio fusi a causa del permafrost sottostante.

Fonti

  • Cosmos Magazine

  • NASA Earth Observatory

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