Scoperta una diramazione perduta del Nilo: svelati i segreti delle piramidi egizie

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Un’eccezionale scoperta archeologica ha rivoluzionato la nostra comprensione della costruzione delle piramidi egizie, simbolo eterno dell’ingegno umano. Un team di ricercatori, guidato dalla dottoressa Eman Ghoneim dell'Università della Carolina del Nord a Wilmington, ha identificato una diramazione del Nilo finora sconosciuta, fondamentale per il trasporto dei materiali necessari ai cantieri delle piramidi. Lo studio, pubblicato su "Communication Earth and Environment", ha sfruttato sofisticate tecniche di analisi, come immagini satellitari, dati radar e studi sui sedimenti, per ricostruire il percorso di questo canale, chiamato ramo Ahramat (termine arabo che significa "piramide"). Il ramo Ahramat si estendeva per 64 chilometri alla base di ben 31 piramidi egizie tra le più imponenti. La scoperta conferma i sospetti che il fiume Nilo fosse una via vitale per il trasporto dei giganteschi blocchi di pietra impiegati nella costruzione. Con una larghezza di circa mezzo chilometro e una profondità di 25 metri, il canale rappresentava un’autostrada naturale su cui gli antichi egizi costruirono piattaforme sopraelevate e vie di scarico per facilitare la movimentazione delle pietre. I ricercatori hanno inoltre scoperto come il corso e le acque del ramo variassero nel tempo, condizionando la scelta dei siti piramidali. Sono stati trovati anche antichi viottoli che collegavano le strutture al ramo Ahramat, rafforzando l’ipotesi del suo impiego per il trasporto. Questa rivelazione non solo approfondisce le nostre conoscenze sulla logistica dell’edificazione delle piramidi, ma mette in luce anche la straordinaria adattabilità degli antichi egizi al loro ambiente, un esempio di ingegnosità guardando al passato per ispirare il futuro, proprio come tante regioni italiane che hanno saputo plasmare il territorio unendo tradizione e innovazione.

Fonti

  • Newsweek Polska

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